🟥 IL CASO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE OSTACOLA L'INCHIESTA SUL CASO COVID.
In un discorso ai cronisti della stampa parlamentare, il presidente della Repubblica ha fatto capire a Meloni di lasciar perdere la commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, concentrandosi invece sulla attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
Il riferimento è chiaro: il Parlamento non è «un contropotere» della magistratura. La quale, com’è noto, sulla vicenda Covid già si è espressa con l’assoluzione di Conte e Speranza dalle accuse. La botta del presidente della Repubblica è giunta a sorpresa, dato che la questione della Commissione d’inchiesta sul Covid, approvata dalla Camera ma non ancora dal Senato, è finita un po’ nel dimenticatoio ma sarebbe destinata a tornare d’attualità.
Ci si chiede adesso se queste parole di Mattarella verranno in qualche modo valutate dalle forze politiche, in primo luogo dalla destra che insieme al Terzo Polo ha insistito per istituire una commissione che esclude dalle indagini le Regioni.
C’è una frase nel discorso di Mattarella che è suonata come particolarmente incisiva: «Iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre l’attività del Parlamento ai giudizi della magistratura si collocano al di fuori del recinto della Costituzione e non possono essere praticate. Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l’azione della magistratura». Sembra quasi il preannuncio di una opposizione giuridica del Quirinale alla legge che istituisce la commissione sul Covid: Mattarella non la firmerebbe? Di certo dopo queste parole per la maggioranza c’è da riflettere.
Questo forte richiamo alla politica, combinazione, è caduto nel giorno in cui la Corte Costituzionale ha creato uno schermo alla Procura fiorentina in relazione agli atti di indagine in un procedimento penale pendente nei confronti, tra gli altri, di Matteo Renzi: la Consulta ha affermato la necessità che l’acquisizione di messaggi di conversazioni mail e whatsapp di cui è parte un parlamentare, sia preceduta dall’autorizzazione della Camera di appartenenza dovendo tali messaggi essere ricondotti alla nozione di “corrispondenza” per cui si impone il rispetto dell’articolo 68 della Carta. Il rispetto dei ruoli, dei limiti e prerogative è un assillo di questo presidente della Repubblica dinanzi a scavalcamenti, pressioni, invasioni di campo. Ecco l’arbitro, dunque. Lavorate, pare dica Mattarella ai politici. La presidente del Consiglio deve annotare che forse è meglio lasciarla perdere, questa commissione d’inchiesta sugli anni più terribili della nostra storia". Fonte: (Alcuni stralci del giornale"L'inchiesta")
🔻Ci sono due considerazioni. La prima è che le commissioni d'inchiesta parlamentari, che fanno inchiesta su un caso, l'attuale, che riguarda anche esponenti del parlamento potrebbero non essere attendibili nelle verifiche del caso, sebbene, qualche dettaglio utile potrebbe uscire fuori e siano previste dalla legge. La seconda considerazione è che la magistratura è corrotta, per cui, proteggendo la politica nei casi specifici, chiude gli occhi su dati e testimonianze. Per cui, ad occuparsene, dovrebbero intervenire commissioni d'inchiesta indipendenti. Non tutti i torti a Mattarella benché l'uscita sia anomala. Certo, sapendo che non porta a nulla, inutile perderci tempo. O forse si teme porti a qualcosa di imprevisto? Ma si sa anche che la magistratura, potrebbe non intervenire mai e già ha insabbiato tutto in poche battute.
Per dire che, più che ciò che ha enunciato Mattarella, servirebbe capire il perché lo fa, ed esso, va probabilmente ben oltre la volontà di "separare i poteri" che è una spiegazione probabilmente "di facciata", per alludere ad altro cui è chiamata in causa Meloni. O è un tentativo per spingere a "dimenticare tutto", tanto la magistratura se ne è già occupata e sono tutti innocenti!
‼️QTV
#maxmassimi con il popolo per portare l’informazione mancante
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Grazie❗️...
un Presidente non eletto né dal popolo e neppure da un governo eletto regolarmente🤮