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Cina avvia esame sui chip americani della Micron, dicono rischi sulla sicurezza nazionale.

Ormai i cinesi hanno abbracciato il capitalismo in tutte le sue contraddizioni, la Micron che cerca di nascondere le sue difficoltà di mercato con licenziamenti e tanto esubero di produzione, abbassamento dei prezzi, ecco che riceve un affondo nella sua crisi nel più classico dei sistemi che solo uno stato può fare. Cosa che da sempre sono state fatte in paesi a vocazione capitalista.

La guerra non è mondiale, no è globale per distinguerla va da quella tradizionale di carri armati.

La Cina ne uscirà vincitore, ha troppi soldi e popolo che può vivere con una ciotola di riso, gli è impossibile perdere, inoltre capito i meccanismi dell'antiamericanismo trova utili idioti che si mettono a disposizione anche dai più acerrimi nemici, quell'antiamericanismo che diventa un collante potente senza bisogno di nessun catalizzatore.

Abbiamo visto come in una nazione praticamente senza moschee, come i più integralisti si pongono a zerbino.

Abbiamo visto come l'altro ieri gli indiani si sparavano ai confini con i cinesi con quella ferita del Tibet, ora sono li a fare esercitazioni militari in comune e con tanto di reclamo del grano ucraino.

E poi c'è tutta l'Africa dove la Cina ha sostituito il FMI, prestando soldi di cui è impossibile restituire ma a cambio di una proposta che non si può rifiutare.

E da questa parte del globo, ormai comparse, stampiamo soldi e debito, con mediocri amministratori che si fanno le scarpe tra loro per un pugno di euro che diventerà tra non molto carta straccia.

Il clima come botta finale, perché non dobbiamo avere paura della povertà e delle pezze al culo, no, dobbiamo avere paura della fame, delle terre coltivabili, delle piogge e delle grandini a devastazione, importiamo cibo e facciamo finta di non averne bisogno, basta leggere le cazzate che scriviamo nei giornali, nei social, senza mai guardare i dati oggettivi e statistici.